Li vedi arrivare. Non hai pił scampo. Ti volti verso di loro. Li
guardi tendere gli archi. Pensi che almeno la tua fine sarą rapida. Tre frecce
ti prendono insieme, al ventre. Lanci un grido da bestia ferita, bestemmi,
barcolli e cadi a terra. - Merda! Si avvicinano a te. Scendono da cavallo. Sono
tutti intorno a te e ti guardano, ridendo. Uno di loro lancia un grido di
vittoria, che gli altri riprendono. Due estraggono i coltelli, si mettono uno
vicino alla tua testa e laltro tra le tue gambe e si chinano su di te. Il
primo incomincia a tagliare il cuoio capelluto: il tuo scalpo ornerą la sua
tenda. Gridi mentre luomo, dopo aver inciso la pelle, ti strappa la
capigliatura. Svieni, ma un dolore lancinante ti risveglia: laltro indiano
ti ha afferrato i coglioni e sta recidendo lo scroto. Ne farą una borsa per
il tabacco. Vorresti gridare ancora, ma ormai il fiato ti manca. Il mondo
ruota in un turbine di sofferenza inumana. Un indiano incomincia a pisciare
su di te, subito imitato da altri. Poi due indiani ti sollevano le gambe. Un altro
prende la lancia e con un colpo secco te la infila in culo, poi la spinge con
forza in avanti. Per lultima volta emetti un suono e sollevi il
capo grondante di sangue, mentre la lancia affonda nelle tue viscere, poi
tutto scompare. |