- Andiamo insieme. Vedremo il da farsi. Prendete alloggio alla locanda, lasciando i
cavalli, e poi vi avventurate per le strade della città: volete farvi un’idea
del posto, prima di agire. Vi recate anche al saloon. Dello Sciacallo non c’è
traccia, ma non chiedete niente: se domandaste a qualcuno dello Sciacallo,
glielo andrebbero a riferire e questo significherebbe diventare
immediatamente un bersaglio. Il pericolo c’è ugualmente: qualcuno può
riconoscere te o Mac come cacciatori di taglie e in
questo caso le vostre vite non valgono molto. Ti chiedi ancora una volta
perché sei venuto in questo fottuto posto, ma ormai è tardi. Uscite dal saloon e vi dirigete verso la parte
vecchia della città, costruita in pietra ai tempi in cui il fiume non si era
ancora prosciugato e Boca Caliente
era un centro prospero e non un covo di figli di puttana di ogni specie. Avete appena superato un ingresso buio, quando
sentite lo scatto del cane di una pistola. - Non vi muovete, bastardi. E alzate le mani Alzate lentamente le mani: non c’è altro da fare. - Prendetegli la pistola. Una mano vi sfila le pistole dai cinturoni. - Giratevi, lentamente. Obbedite e vi trovate faccia a faccia con Ken lo
Sciacallo e due dei suoi scagnozzi. Ken ghigna. - Due fottuti cacciatori di taglie. Non so perché
siete a Boca Caliente, ma
avete fatto un errore a venirci. Sapete entrambi che siete fottuti. Non dite nulla.
Le parole non servono più. Gli uomini dello Sciacallo vi sfilano il cinturone
e la giacca. - Legategli le mani. Vi legano le mani dietro la schiena. Vi fanno
camminare attraverso la città, fino a un cortile, e vi mettono davanti al
muro di quello che doveva essere un tribunale o una prigione. Sulla parete ci
sono i segni dei proiettili e macchie di sangue: con ogni probabilità quello
di Dan e dell’Olandese. Anche il tuo cadavere e quello di Mac
saranno abbandonati agli avvoltoi. Da uno degli edifici esce un uomo che si avvicina
a Ken e gli dice qualche cosa. Lo Sciacallo annuisce e dà ordine ai suoi
uomini. - Chiudete questi due nella cantina. Li ammazziamo
dopo. Vi portano in una stanza, dove c’è una botola.
Calano una scala a pioli. Tenendovi sotto tiro, vi slegano le mani e vi fanno
scendere. Tirano su la scala e richiudono la copertura della botola. Il
locale piomba nel buio. Hai fatto in tempo a vedere una stanzetta sgombra. Mac dice: - Ci regalano qualche minuto di vita. Mentre
aspettiamo la nostra razione di piombo, potremmo darci da fare. Che ne dici?
Un’ultima scopata. In effetti, c’è un modo migliore per passare il
tempo? - Sì, ne ho voglia anch’io. Ti spogli rapidamente e Mac
fa altrettanto. Ti chini e cerchi con la mano il cazzo di Mac. È duro come la canna di una pistola. Lo prendi in
bocca e incominci ad accarezzarlo con la lingua. Quante volte lo hai fatto!
Questa sarà l’ultima. Dopo un po’ Mac ti
interrompe: - Ora basta, voglio venirti in culo, non in bocca.
Stenditi. Sul pavimento, di terra battuta, non sembrano
esserci oggetti. Con cautela ti stendi a pancia in giù. Mac
si mette su di te. Ti afferra il culo con le mani, stringendo forte. Passa la
lingua sul solco, accarezzando il buco del culo, poi spinge la lingua dentro.
Lecca il solco e il buco a lungo e tu gemi. Poi Mac
si inumidisce il cazzo e lo avvicina all’apertura. Con cautela lo spinge
dentro, fino a che la sua arma formidabile scompare interamente nel tuo culo. Mac incomincia a spingere. Va avanti a lungo. È la
vostra ultima scopata e Mac non ha fretta di
venire. Pensi che quel fottuto bastardo di Ken vi
ammazzerà e ti chiedi se non farti ammazzare da Mac
mentre ti fotte, invece di crepare sotto i colpi dello Sciacallo. A Mac piace ammazzare e tu ti risparmierai di farti sparare
al cazzo e ai coglioni o altre cose del genere. |