Continui a sparare finché hai proiettili. Ne hai
già ammazzati cinque quando premendo il grilletto non parte più nessun colpo.
Gli indiani se ne accorgono e corrono verso di te. Afferri la pistola per la
canna e cerchi di colpire gli indiani che ti stanno afferrando. Riesci a
prenderne uno in faccia, mandandolo a terra con il naso rotto, ma gli altri
ti sono addosso. Ti becchi un bel po’ di pugni e calci, ma non ti uccidono
subito. Ti immobilizzano e incominciano a spogliarti. Quando sei nudo, si tolgono il perizoma che
indossano e ridono, guardandoti. Non ti ci vuole molto a capire le loro
intenzioni, anche perché si accarezzano il cazzo: prima di crepare sentirai
ancora una volta un po’ di cazzi in culo. La cosa non ti dispiace: è ciò che
faranno dopo a preoccuparti. Ti mettono su una roccia, a pancia in giù. Quattro
di loro ti tengono le braccia e le gambe, ma tu non cerchi di liberarti: non
servirebbe a nulla. Il primo a entrare dentro di te è quello che
sembra il capo del gruppo. È piuttosto dotato e ti infilza con un movimento
brusco, strappandoti un gemito. Ci dà dentro come una bestia, senza darti
tregua, facendoti un male cane. Tu ringhi: - Bastardo! Lui continua indifferente. Probabilmente non ha
nemmeno capito: i Kichai hanno pochi contatti con i
coloni (e quei pochi tutti fatali, di solito per i coloni) e non parlano
inglese. Appena ha finito, un altro prende il suo posto.
Sono brutali e il dolore al culo va aumentando, mentre le tue viscere si
riempiono del loro sborro. Due, particolarmente dotati, provocano delle
lacerazioni. Dal culo colano sangue e seme. Quando hanno finito, ti lasciano andare. Ti rialzi
a fatica. Li guardi, in attesa. Loro ti forzano a inginocchiarti. Non opponi
resistenza: peggioreresti solo le cose. Uno dopo l’altro, ti costringono a
prendere i loro cazzi in bocca e a pulirli dal tuo sangue e dal loro sborro.
Qualcuno se lo fa succhiare e ti viene in bocca. Tu inghiotti. Poi si rimettono i perizomi e ti fanno alzare.
Pensi che ti uccideranno ora, ma il capo ti fa segno di andartene. Sai
benissimo che cosa significa: non ti lasciano libero, vogliono soltanto
divertirsi con una bella caccia all’uomo. Con il culo dolorante ti avvii. Sai benissimo di
non avere nessuna possibilità di cavartela. Cammini, perché non puoi correre, finché raggiungi
un torrente: la tua unica occasione per far perdere le tue tracce. |
Risali il torrente tornando verso
il punto in cui ti hanno catturato |
Scendi seguendo il corso del
torrente per allontanarti il più possibile |