Animali

 

In alcuni racconti  e romanzi gli animali occupano un posto importante, con ruoli diversi: possono essere amati, detestati, utili, pericolosi.

 

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      Seduto sulla panca davanti alla casa, Pierre accarezzava la nuca della cagna. Belle era irrequieta, continuava a cercare di intrufolarsi in casa e ogni volta che lui usciva, gli ronzava attorno, gli si strusciava addosso.

      Pierre non si stupì. I cani sono molto sensibili e avvertono molto di più di quanto noi pensiamo. Anche Gros, il maschio, era agitato, ma ora si teneva a distanza. Quel pomeriggio, per ben due volte, aveva cercato di impedirgli di entrare in casa. Gli era addirittura saltato addosso, mandandolo a terra.

      Pierre soffriva per i cani. Era affezionato a loro, profondamente, e avrebbe voluto risparmiare loro qualsiasi dolore.

 

 

 

Il falcone di Federigo

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Due leonesse si stanno avvicinando.

Una delle due salta addosso al prigioniero, che cade a terra. L’altra, attratta dall’odore del sangue addenta e lacera.

Sì, Ahmed aveva ragione, non è un bello spettacolo vedere che cosa i leoni affamati possono fare a un uomo. Le guardie sghignazzano. Forse se sospettassero la verità, non si divertirebbero tanto. Herman e Rod invece, sapendo la verità, sono ben contenti di quello che vedono, anche se non sono amanti del genere splatter.

 

 

Foto di animali

 

 

 

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Gli sono addosso prima che lui si sia accorto della loro presenza. Uno gli tappa la bocca e l’altro gli sferra due pugni al ventre che per un momento accecano Maximilien. Poi quello che lo ha colpito, Robert, tira fuori da un sacco un serpente, tenuto con un piccolo cappio. Maximilien si dice che sta per esserci un secondo comandante del forte che muore morso da un serpente.

 

 

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L’orca

 

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Oggi Henri sta ispezionando il bosco, a qualche chilometro dal castello, quando vede oltre gli alberi un cavaliere che si avvicina al galoppo. Quando è quasi al margine della foresta, lo riconosce: è Mathurin. Non si è accorto di lui.

      Ora il cavaliere guida il cavallo come se stesse facendo uno slalom. No, il paragone non è azzeccato, sembra una danza, sì, una danza in cui Mathurin conduce e l’animale obbedisce, docile.

      È bellissimo guardarli: uomo e cavallo sembrano costituire un’unica creatura, un animale mitologico, come i centauri.

      Non sa che cosa ci possa essere di vero in quel che si dice di Mathurin de Mervans, ma una cosa è certa: quello a cavallo dev’essere in grado anche di salire su una scala. Una scala a pioli, perché su uno scalone di marmo come quello della villa va a occhi chiusi.

 

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Antonio si volta verso Cristiano, gli sorride e con una mano gli indica l’estremità della radura opposta a quella da cui sono entrati. Cristiano guarda in quella direzione e sussulta: ci sono due lupi accovacciati ai piedi di un faggio. Cristiano ha paura. Sa che i lupi non attaccano gli uomini ed è con Antonio, che è abituato a incontrarli, ma loro due sono nudi e gli pare di essere del tutto indifeso. L’eccitazione svanisce.

Un lupo si alza e si avvicina ad Antonio, si struscia contro le sue gambe, poi si mette davanti a lui, seduto sulle zampe posteriori. Ora l’uomo e il lupo sono nella posizione della statuetta che lo scultore ha regalato a Cristiano.

Cristiano guarda il corpo forte di Antonio. Gli sembra che il lupo e Antonio costituiscano un unico essere. La paura ha ceduto il posto a un turbamento e il desiderio si riaccende.

 

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